Mi chiamo Stefano Contrini e sono il presidente dello Sci Club Pezzoro dal 2014 ad oggi 14 maggio 2022.

Ho scelto di fare questa attività volontariamente, per la passione che avevo per lo sport e per la montagna di casa.

Quando ho visto che lo scialpinismo iniziava ad avere una forma agonistica anche per i giovani, mi sono impegnato in maniera tale da poter promuovere e far partecipare a questa disciplina anche i giovani della mia valle.

Mi sono adoperato per far conoscere e partecipare a questa disciplina anche i ragazzi della mia valle.

In questi anni ho cercato di realizzare molte idee che mi sono venute in mente per far conoscere la nostra realtà, una su tutte la promozione di manifestazioni sportive locali, dove si potevano osservare i giovani praticare questo sport.

L’anno scorso ho portato a termine una delle mie prime idee: avere sul Monte Guglielmo una zona di allenamento dedicato allo scialpinismo sportivo. Chi fosse interessato può cercare la news che descrive tutto, dalle regole per poterne io usufruire gratuitamente a chi ha avallato il progetto.

Sempre lo scorso anno abbiamo trovato un preparatore sportivo con l’attenzione giusta per i giovani, capace di far fare i passi corretti verso la maturità fisica dei piccoli e capace di far evolvere nella maniera corretta chi è nelle condizioni giuste per farlo.

Se l’anno scorso abbiamo organizzato una delle 5 prove di Coppa Italia Giovani di skialp, una delle massime manifestazioni sportive che si possono organizzare in materia di skialp giovanile, quest’anno ho promosso una manifestazione che incarna lo spirito giusto, secondo me, per affrontare la crisi che lo scialpinismo sportivo adulti sto passando ormai da alcuni anni. La manifestazione segue l’idea di “Sci e luci nella notte”, storico circuito di gare di skialp il cui fondamento sta nella semplicità del percorso, che permette a tutti di poterlo portare a termine e nella partecipazione di tutti al pasta parti a fine gara. Seguendo questa idea ho promosso una gara vertical aperta dalla categoria U16, breve a causa della poca neve del 16 gennaio, in concomitanza con una gara semplice per le categorie U12-U14. La giornata è stata una festa, sicuramente anche grazie alla bella giornata di sole.

Ho sempre pensato che la possibilità di trasmettere il proprio sapere e passione alle  future generazioni sia qualcosa che completa la vita di un atleta o ex atleta, certo che non è obbligatorio ma chi vuole farlo deve averne la possibilità.

Nel 2016 ho partecipato al secondo corso di Preparatore di scialpinismo della FISI dopo che delle guide alpine locali ci hanno fatto pervenire dal collegio delle guide alpine  della Lombardia una lettera in cui ci intimavano il fermo delle nostre attività perché c’era, a loro detta, usurpazione della professione.

Nel promuovere l’attività ai giovani il primo problema che si è proposto non sono state le questioni che ho menzionato, ma qualcosa di molto più ovvio, alla fine, Il materiale con cui praticare.

E’ stato rarissimo trovare un giovane la cui famiglia si è prodigata nell’acquisto di materiale per praticare scialpinismo sportivo, ed è ovvio e normale, ogni anno bisogna ricomprare quasi tutto perché i giovani crescono. Per cui lo sci club Pezzoro, sotto la mia responsabilità, ha speso soldi per comprare materiale e metterlo a disposizione dei giovani che volessero provare.

Tutto ciò alla fine ha creato il gruppo di persone, amici e famigliari che oggi è lo Sci Club Pezzoro.

Tutto ciò è sufficiente per garantire che l’attività prosegua?  NO.

Siamo come una ruota che ha iniziato a girare ma va troppo piano e rischia di cadere perché non ha il supporto corretto.

Che cosa è il supporto corretto per me? Cerco di spiegarlo.

Il corso di preparatore di skialp fatto nel 2016 promosso dalla Fisi doveva essere proposto ogni anno. Perché? Perché per far crescere lo sport è necessario avere persone che, volontariamente o con una retribuzione, possano partecipare avendo una tutela assicurativa che li tranquillizzi in caso di incidente.

Come si fa crescere un movimento sportivo oggi?

Creando una struttura capace di formare e praticare in sicurezza. Che cosa significa? Nel caso specifico dello skilp, significa formare preparatori capaci di far appassionare dei giovani ad uno sport di fatica e non privo di rischi intrinsechi.

La formazione è importante per molti aspetti, ma non bisogna delegare alla sola formazione il compito di limitare i rischi, perché, semplicemente, è impossibile azzerare i rischi.

La federazione che accoglie i giovani deve dare anche alle loro società il sostegno giusto per realizzare le attività.

Lasciare tutti i possibili rischi sulle spalle scoperte di volontari e società non è corretto.

Ciò che sarebbe stato utile è una copertura assicurativa per coloro che, a mio avviso con un minimo grado di competenza (corso fisi per preparatori), volessero partecipare alla preparazione dei giovani.

Ciò che ci sarebbe stato utile è una guida da parte della Federazione su come strutturarci e tutelarci.

Secondo la mia esperienza solo così si passa dallo sci club “amici e famigliari” a uno sci club organizzato, dove istruttori e volontari possono realizzare l’attività in piena tranquillità.

Per rispondere ad alcune delle perplessità solevate:

Nello skialp non è possibile dare una copertura assicurativa perché le variabili di rischio sono troppo alte? Il meteo, la neve, le pendenze, la visibilità, il grado di tecnica di discesa? Tutto si può limitare.

Per esempio perché non possiamo immaginare che nei comprensori di sci ci siano delle zona limitrofe alle piste dove si possa risalire (fuori dalle piste) e scendere in pista ( pagando un biglietto per questa attività)? Non sarebbe un ambiente più protetto in cui i Preparatori di skialp potrebbero essere assicurati?

Per praticare skialp è necessario saper sciare. 

Perché non si può pensare che alle attività di skialp possano partecipare giovani che abbiano raggiunto una tecnica di discesa ritenuta adeguata da un Maestro di sci?  

Ho cercato di trasmettere queste mie idee ai vari componenti di questa storia, dalle amministrazioni locali, alle realtà sul territorio che operano nel settore, alla federazione, ma al momento non vedo una soluzione.

Da presidente di una società sportiva che ha fatto di tutto per far praticare skialp a giovani, dopo 8 anni di uscite, allenamenti, organizzazione di gare, eventi atti a promuovere questo sport, è giunto il momento di procedere seriamente e adoperarsi in maniera tale che, se vogliamo che esista un futuro dello sci club, venga garantito indipendentemente da eventuali incidenti che potrebbero accadere a chi ci mette del suo per andare avanti.

La ricerca continua…. facciamo sapere.

Un saluto